Design, il Sud riparte dal Made in Calabria-en - Dettaglio Notizia-en - Cotto Cusimano

Design, il Sud riparte dal Made in Calabria-en

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La sfida del festival Materia: mettere insieme creativi internazionali e aziende locali per reinventare l’immagine della Calabria

Il design può fare molto per l’immagine di un territorio. Bisogna però saperglielo chiedere. Perché, allora, non iniziare svecchiando un oggetto apparentemente semplice e innocuo come un souvenir, che può funzionare come potente ambasciatore nel mondo di una città, di una regione, di un Paese? È la sfida lanciata a designer e aziende dal Materia Independent Design Festival, la rassegna che riapre i battenti per il terzo anno consecutivo a Catanzaro il 20 settembre, ideata dallo studio Officine AD fondato dagli architetti Domenico Garofalo e Giuseppe Anania e con la curatela di Sergio Fabio Rotella.



“Il saper fare calabrese ha una storia millenaria proveniente da culture nobili come quella greca e bizantina, con memorie e tecniche tramandate da generazioni” dicono Garofalo e Anania. “La Calabria è una regione immersa in una natura strepitosa con eccellenze indiscusse, ma che non è riuscita negli anni a comunicare se stessa e a svilupparsi come avrebbe potuto”.

Made in Calabria e Souvenir Calabria sono le sezioni del festival in cui designer internazionali incontrano aziende e artigiani soprattutto locali dando vita a prodotti e souvenir che partono dalle icone del territorio per traghettarle nel contemporaneo. Sono oggetti della tradizione calabrese, realizzati con tecniche antiche in coerenza con il tema di questa edizione della rassegna,  PASTmeetsFUTURE. Oggetti con l’ambizione di essere esportabili in tutto il mondo per accrescere l’appeal della regione.


Sergio Fabio Rotella con Cotto Cusimano, Holly Collection

Argilla, acqua, impasto: il vero lusso passa dalla tradizione. Holly
è un cotto dalla forma naturale e sinuosa, un segno che attinge alla memoria mediterranea e diventa elemento componibile per creare pattern morbidi ed eleganti. Da un modulo si sviluppa un sistema di posa a incastro per pavimenti e superfici verticali. Oltre alla tinta classica del cotto, la collezione prevede colori più contemporanei.


Sergio Fabio Rotella con Cotto Cusimano, Holly Collection

Setsu & Shinobu Ito con Menniti & Mercuri, Ioniki

Dalla collaborazione tra l’azienda calabrese Menniti&Mercuri e il linguaggio contemporaneo di Setsu & Shinobu Ito, designer giapponesi già Compasso d’Oro, nasce Ioniki, realizzato in due versioni, poltroncina e libreria. I due oggetti si ispirano alla colonna di Capo Colonna, a Crotone, rivisitata in chiave di design contemporaneo. La seduta ha una forma organica che richiama le onde del mare, la struttura sia della poltroncina sia della libreria ricordano il gioco di luci e ombre del fusto della colonna. La luce, attraversando i listelli, ricorda i frangisole dell’altra parte del mondo in onore della cultura giapponese. Sulla seduta è presente anche un bracciolo rivestito con tessuto tipico calabrese che si abbina al colore del legno.

 

Antonio Aricò con Saverio Zaminga, Nirù

Nirù è una piccola marionetta in legno con elementi identitari calabresi, un feticcio da conservare e appendere. È un piccolo moro in ebano che tiene in mano un ramoscello d’ulivo in ottone, con mantello color porpora e gonnella in velluto blu a evocare il Mediterraneo. Disegnato da Antonio Aricò, è realizzato da suo nonno artigiano Saverio Zaminga in un mix di passato, presente e futuro, antiche tecniche e nuove visioni.

 

Luca Maci con Arte Marmo Calabrò, Pentegramma

Un gioco di parole definisce questo piccolo fermacarte da scrivania ispirato a Pentedattilo, l’antico borgo calabrese incastonato nella roccia, rievocato qui in una stilizzazione geometrica sfaccettata, quasi minerale. Sul piccolo monolite in legno si proietta, come fosse un tatuaggio all’henné sul dorso di una mano, un codice grafico, un sistema notazionale geometrico in cui pochi elementi sono chiamati, stesi su un pentagramma, a sintetizzare le entità caratterizzanti: in basso, le barrette trasversali simboleggiano il fitto sovrapporsi dei tetti della città, aggrappata con le radici sul fianco, mentre, al di sopra, un sistema puntiforme segna la tipica conformazione erosiva dell’escrescenza rocciosa. Il decoro è un barcode paesaggistico ispirato a Escher e al linguaggio optical. Un piccolo souvenir tattile, sui cui segni è impressa la memoria della terra.

 

Giorgio Caporaso con Salvatori, Calabrella

Una collezione di anelli in cinque varianti con un unico concept: trasformare i ricordi evocati dalla Calabria in elementi estetici realizzati con linee essenziali e in corian, metallo e legno. Ciascuno dei cinque anelli interpreta un’ispirazione differente. C’è quello da donna dalla superficie piatta in cui campeggia il simbolo stilizzato di un peperoncino e quello avvolgente dedicato all’amore “piccante” per la Calabria rappresentato dalla scritta Love che incorpora due peperoncini stilizzati. Ma anche l’anello unisex con quattro facce che riportano le silhouette di un pesce, delle montagne, di un capitello classico e di un peperoncino, e due modelli da uomo con la parte superiore caratterizzata da piramide estrusa oppure inclusa nel corpo dell’anello, anch’essi con i simboli del pesce, delle montagne, del capitello classico e del peperoncino.

 

Domenico Garofalo e Massimo Sirelli con Studio F, Hera

Il souvenir richiama la colonna dorica di Capo Colonna, fonte di ispirazione anche per Ioniki, unica superstite delle 48 originarie del tempio di Hera Lacinia, risalente al VI secolo a.C., tra i simboli chiave della Magna Grecia. Un apposito taglio progettato tra capitello e fusto fa dell’oggetto un portacartoline, fotografie, messaggi d’amore da inserire a completamento dell’icona che sorge sulla punta più orientale della Calabria. La scelta del legno vuole rimarcare l’artigianalità e il fascino dell’handmade: le essenze sono provenienti da piante centenarie recuperate, lavorate a mano da Studio F, e ogni produzione è unica. Sul capitello il cartellino comunicativo del souvenir, Onde dell’artista Massimo Sirelli, richiama le diverse declinazioni del blu del mare fino al turchese del cielo in un paesaggio calabrese ricco di colori.

 

Ronen Joseph con azienda Domenico Cugliari,  Monterosso

La madia Monterosso, disegnata dall’israeliano Ronen Joseph e realizzata dall’azienda Domenico Cugliari del Vibonese, è una reinterpretazione contemporanea del tradizionale mobile calabrese, di cui sintetizza i volumi con un nuovo linguaggio. Monterosso, in provincia di Vibo Valentia, è un borgo famoso per l’utilizzo della grafite nel mondo della moda. La stessa grafite viene applicata per la finitura della madia con una forte caratterizzazione della stessa. Il rosso è utilizzato anche nell’estremo centrale e alla base interna.

 

Gerardo Mari con Porta Cosfer, Clypeum

Clypeum parte dalla pigna e dall’armatura. La pigna, da sempre e in diverse civiltà, rimanda alla forza vitale e nella tradizione calabrese, riprodotta in pietra o ceramica, veniva collocata davanti all’ingresso delle case come augurio di salute e buona fortuna. L’armatura, invece, è simbolo di sicurezza e protezione. Clypeum, in ottone, è un progetto ambivalente, nasce come porta blindata filo muro ma può diventare un pannello di rivestimento della facciata, un elemento architettonico.

 

Marco De Masi con i ceramisti di Squillace Ideart, il Tornio e Decoart, Calabraffe

Una collezione di oggetti in ceramica da tavola e non. Brocche e bicchieri per acqua e vino, piatti, ciotole, contenitori nei colori che ricordano i prodotti tipici della Calabria. Le forme sono essenziali e fanno cadere l’attenzione sulle pennellate di colore e la scritta. Semplificare e “ripulire” il souvenir di quanto non è strettamente funzionale è stata l’ispirazione di De Masi.

 

Imma Matera e Tommaso Lucarini con Salvatori, Medì

Una collezione di vassoi per la tavola che riproducono la forma della cipolla, del peperoncino e del bergamotto. Tre elementi della cucina tradizionale calabrese raccontati in manierao pop. Gli oggetti sono volutamente fuori scala per enfatizzare la genuinità e l’abbondanza di una terra ricca di odori e sapori. I vassoi sono pensati in corian. La lavorazione mediante la fresa a controllo numerico diventa metafora dello scavare e del mettere a nudo il territorio che si mostra in chiave contemporanea attraverso la sua parte più intima.

 

Domenico Gioia con Marzia De Rosa, Ficarazza

Piatto realizzato a mano in ceramica di forma ovoidale, con la tecnica della lastra. Ispirato al racconto della tradizione contadina che vuole le pale di fico d’india (in dialetto ficarazze) usate dai lavoratori dei campi come piatto per un pasto veloce. Reinterpretata in forme geometriche pure e con l’ausilio di apposite dime, la ficarazza diventa un piatto senza base, in equilibrio stabile, che assume posizioni diverse a seconda di ciò che vi si ripone all’interno. In argilla nera, bianca, decorata con smalto e bianca decorata con cristallina, rossa con engobbio e decorata con cristallina.

 

Gerardo Mari con Gruppo Pedullà, Pepperpillow

L’idea era di creare un souvenir funzionale e divertente con un richiamo, esplicito, a uno degli elementi più rappresentativi della Calabria. Pepperpillow è un cuscino a forma di peperoncino e in tre versioni: indoor per decorare con ironia una stanza, outdoor in gran formato per giocare e allo stesso tempo creare una comoda seduta, in versione da viaggio per il treno o l’aereo. È in cotone con imbottitura in gommapiuma.

 

Gerardo Mari con Fabbriche Musicali Calabresi, Tamburello

Un vassoio, ma anche un vero strumento musicale. Un prodotto che vuole essere giocoso e sollecitare le interazioni con il cibo, la musica, l’arte. Ci si può divertire usandolo nell’attesa che sia riempito. Anche quando funge da vassoio, bastano pochi tocchi per far sapere a tutti che il vassoio è pieno e il caffè sta arrivando. C’è anche una versione da parete con uno specchio. Tamburello è in legno di faggio.

 

Flavia Aprilini, Saportipico

Set di oggetti per la tavola realizzati con le antiche tecniche calabresi della lavorazione della ceramica e del legno. Piccoli contenitori dalle forme uniche e contemporanee celano al loro interno gli odori, i profumi e i sapori unici della Calabria.

 

Sergio Fabio Rotella e Francesca Ciliberti, Enotria e Italo

Camei con collana in fili colorati di cotone disegnati da Sergio Fabio Rotella e realizzati dalla ceramista Francesca Ciliberti. Enotria e Italo, sono due personaggi allegorici che rappresentano la Calabria, due visi fieri e allegri con una chioma piena di simboli e metafore proprie del territorio calabrese. Agrumi, uva, fiori, una colonna, pesci e peperoncini, riccioli e simboli identificano la cultura millenaria.

 

Beppe Facente con Salvatori, Calabria

Set di tre tovagliette in plexiglas stampate utilizzando colori trasparenti che rimandano al mare, all’alba e al tramonto. Colori che, fondendosi insieme, ne creano altri.

 

Sergio Cascavilla, Piccanti amori

Il più classico dei soprammobili, usato come bomboniera per feste e ricorrenze, diventa una ceramica “al peperoncino”, bianca e con segni rossi, per celebrare la passione tra lui e lei.

 

Il festival terrà banco per quattro giorni tra il Complesso monumentale del San Giovanni, l’Ex Stac e il Museo Marca con mostre, dibattiti, workshop, ospiti internazionali. Qui tutte le informazioni.


 

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